
VAIRANO PATENORA – Via Bottai cancellata, ieri è stata la notizia più importante. PIF ce l’ha fatta, ha chiuso un cerchio che si era aperto ben 23 anni fa, nel 1998. L’allora amministrazione Robbio, infatti, decise di modificare la toponomastica del comune ridisegnando di fatto, la faccia della cittadina. E così, con delibera consiliare n.50 del 13/11/1998 veniva approvato il progetto di toponomastica del territorio. Successivamente, con decreto prefettizio del 7/6/1999 la cosa veniva ratificata definitivamente. Quindi via Bottai diventa parte della toponomastica in questa data.

Nel luogo dell’unità d’Italia una strada intitolata ad un fascista
Già nel 2003 l’amministrazione Visco tenta in qualche modo di porre rimedio alla cosa, poiché l’idea che nel paese ci fosse una strada intitolata al firmatario delle leggi raziali proprio non scendeva giù.
Così, su spinta del Prof. Marco De Angelis, ci fu un aspro dibattito in consiglio comunale il 9 agosto del 2003. Dibattito del quale potete leggere l’intera trascrizione qui.
La Prefettura rispose che, all’epoca, non era opportuno cambiare l’intitolazione di una strada.
La cosa si protrasse in vari successivi incontri, la delibera 220 di giunta del 2003. Poi, purtroppo, più nulla.
Nel 2013, durante la prima amministrazione Cantelmo, arriva la protesta di Lino e Gianpiero Martone, in un infuocato consiglio comunale del 29 ottobre del 2013.
Lino e Gianpiero Martone riportano in consiglio la questione nel 2013
Tutto questo, fino alla delibera di Marzo, con autorizzazione della Prefettura che, di fatto, cancella Bottai dalla toponomastica vairanese.
Questa è la storia di questa brutta questione, iniziata nel 98 con il sindaco Robbio, continuata con Visco, nella quale si distinguono le battaglie di De Angelis e dei Martone, con la “sonnecchiante” posizione della Prefettura. Grazie a PIF, dopo 23 anni, alla fine, ha fatto quella che sarebbe dovuta essere la normalità per questo Pese.
La cosa non mi meraviglia che avvenga nel paese dell’Unità d’Italia, visto che il suo popolo non ha ancora la forza di unirsi in un giorno fondamentale come la Liberazione.
