
La testimonianza dell’allenatore dello Shakhtar Roberto De Zerbi bloccato in un hotel a Kiev
La guerra in Ucraina si ripercuote anche sullo sport. L’allenatore dello Shakhtar Donetsk Roberto De Zerbi e il suo staff composto da otto italiani sono chiusi in un hotel di Kiev. Da qui arriva la testimonianza del tecnico. “Sto in camera, è una brutta giornata. Ho aspettato a lungo che la federazione sospendesse il campionato, fin da quando è successo quel che è successo col Donbass però non mi sono mosso, perché io sono qui per fare sport e non potevo girare le spalle al campionato, ai tifosi che ci seguono. Ho tredici ragazzi brasiliani e il mio staff, potevamo tornare a casa almeno fino a quando non ci fosse stata sicurezza, no, abbiamo aspettato e stanotte ci hanno svegliato le esplosioni. Stamattina hanno sospeso il campionato e dalle finestre dell’hotel Opera abbiamo visto file di auto che si muovevano, credo stiano andando in Polonia. L’Ambasciata italiana ci aveva sollecitato ad andarcene ma non potevo, ripeto, io uomo di sport, girare le spalle al club, al calcio e andarmene così. E alla fine hanno chiuso lo spazio aereo e si sta qui: non credo almeno per ora che siamo a rischio, sono venuto qui per fare sport, davvero, e mi armo di pazienza”.

Shevchenko: “Insieme vinceremo”
Anche l’ex attaccante ucraino del Milan Andrij Shevchenko si è espresso con un post sui social. “L’Ucraina è la mia patria! Sono sempre stato orgoglioso della mia gente e del mio paese! Abbiamo attraversato molti momenti difficili e negli ultimi 30 anni ci siamo formati come nazione! Nazione di cittadini sinceri, laboriosi e amanti della libertà! Questa è la nostra risorsa più importante! Oggi è un momento difficile per tutti noi. Ma dobbiamo unirci! Nell’unità vinceremo! Gloria all’Ucraina!”.

