
La volontà di costruire un nuovo ciclo, l’obiettivo di vincere subito un trofeo e riportare la Juventus dove merita di essere. Tutto finito nell’arco di sette mesi scarsi. Thiago Motta, nonostante l’evidente impegno profuso in panchina, non ha mantenuto le altissime aspettative di inizio stagione, franando nel peggio modo possibile. Non si è visto praticamente nulla del Motta ammirato a Bologna. Nessuno degli obiettivi iniziali pattuiti col dt Cristiano Giuntoli è stato realizzato e i tifosi non gli hanno risparmiato critiche.

Ora la palla passa proprio all’allenatore che, dopo qualche settimana di silenzio dopo l’esonero e l’approdo alla Continassa di Igor Tudor, tuona in modo evidente contro la sua ex società, difendendo tuttavia il lavoro svolto assieme ai suoi collaboratori.
Thiago Motta, stoccata alla Juventus
L’ex centrocampista di Inter e Barcellona, allenatore dal 2019, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera. Tanti i temi toccati: dal rammarico di non aver avuto modo di dimostrare nulla fino al rapporto con i tifosi, controverso soprattutto nelle ultime settimane di esperienza in bianconero. “Il nostro lavoro è stato interrotto quando eravamo a un punto dal quarto posto in classifica che era, a inizio stagione, l’obiettivo prioritario”. Non mancano riferimenti alla società, in particolar modo a Giuntoli che dopo il ko di Firenze aveva rassicurato il tecnico di voler proseguire assieme: “L’obiettivo era arrivare al quarto posto per qualificarsi in Champions, ma conosco il calcio – continua Motta – e so che le cose possono finire come sono finite perché in una squadra grande come la Juventus la vittoria è un imperativo”.
Nessuno spogliatoio spaccato. Elogi a Yildiz e Koopmeiners
Spogliatoio spaccato? Motta nega qualsiasi voce in merito, come l’eventuale diverbio che avrebbe avuto col suo ex dt Giuntoli. “Alla Juve avevo un ottimo rapporto con tutti i miei giocatori, chi dice queste cose è un bugiardo“. Piovono elogi poi per il numero dieci Kenan Yildiz (“ha un potenziale enorme, quando non l’ho schierato è perché volevo salvaguardarlo nei momenti di minore forma“), mentre su Teun Koopmeiners, l’oneroso acquisto estivo prelevato dall’Atalanta, non ha dubbi: è stato caricato di troppe pressioni sin dalle prime gare. “Koopmeiners? Sono sicuro che saprà fare sempre meglio, è stato caricato di troppe attese“, ha continuato l’allenatore, che ha sottolineato anche l’ottimo rapporto con Dusan Vlahovic, che negli ultimi mesi della sua gestione era stato relegato in panchina a favore dell’ex PSG Kolo Muani.
