Violata la Convenzione del 1948

Netta posizione del Sudafrica e della Turchia contro Israele: i due governi hanno chiesto alla Corte Internazionale di Giustizia con sede all’Aja di ordinare a Israele di interrompere gli attacchi nella Striscia di Gaza. Sono stati 22mila i palestinesi che hanno trovato la morte e ancora una volta a pagarne il prezzo più alto sono donne e bambini.

Il viceministro degli esteri turco, Oncu Keceli, è intenzionato “a seguire da vicino” la questione. Secondo la Turchia e il Sudafrica, Israele ha violato la Convenzione del 1948 sulla prevenzione e la repressione del crimine di genocidio.

Un documento di 84 pagine presentato dal Sudafrica alla Corte lo scorso 29 dicembre, in cui vengono dettagliate le brutalità perpetrate dagli israeliani a Gaza, afferma che Gli atti e le omissioni di Israele lamentate hanno carattere genocida perché sono intesi a provocare la distruzione di una parte sostanziale del gruppo nazionale, razziale ed etnico palestinese.

Le azioni genocide elencate nel documento denunciano l’esecuzione di migliaia di civili palestinesi, soprattutto di bambini a Gaza, la distruzione delle loro case, la forzata espulsione dal proprio territorio, il blocco di cibo, acqua e cure mediche, spingendo l’area interessata “sull’orlo della carestia” oltre alla distruzione di molti ospedali in diversi punti del territorio creando non poche difficoltà a donne incinte in procinto di partorire e nascituri. Sono stati presi di mira anche siti religiosi, artistici, scuole, rifugi e monumenti storici.

Pretoria, inoltre, accusa Israele di non aver fatto nulla per impedire le feroci violenze e nell’aver perseguito azioni genocide anche a causa delle dichiarazioni da parte dei funzionari israeliani che hanno sempre cercato di giustificare tali uccisioni. Per esempio, viene citato lo stesso primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu quando paragona i palestinesi agli Amalek, una nazione biblica che Dio aveva ordinato agli israeliti di distruggere: “Ora va’ e colpisci Amalek…uccidi uomini, donne e bambini”; oppure quando lo scorso 26 dicembre ha affermato: “Intensificheremo i combattimenti nei prossimi giorni… questa sarà una lunga battaglia”.

L’obiettivo di Sudafrica e Turchia è dunque quello di impedire nuovi crimini nella Striscia di Gaza. Le autorità sudafricane hanno riferito che la Corte Internazionale di Giustizia ha fissato le udienze per l’11 e il 12 gennaio. Potrebbero volerci mesi o addirittura anni prima di arrivare ad un verdetto finale ma il Sudafrica, data la situazione di emergenza ha chiesto alla Corte misure urgenti. Una sentenza a favore di Turchia e Sudafrica infliggerebbe un duro colpo al governo statunitense che è il sostenitore numero uno di Israele.

Intanto il Ministro degli Affari Esteri israeliano ha fermamente negato ogni accusa di genocidio arrivando ad accusare il Sudafrica di essere “criminalmente complice negli attacchi di Hamas”.

Il portavoce Eylon Levy, dal canto suo, ha affermato che Tel Aviv si difenderà davanti alla Corte dell’Aja.