I Carabinieri di Sessa Aurinca avrebbero arrestato 7 sospetti che sarebbero responsabili della gestiine di una probabile cellula trrroristica.
AGGIORNAMENTO:
La frase “incontriamoci a Ciampino” è stata tradotta male dal sistema informatico di google dal norvegese in italiano che ha scritto “colpiamo Ciampino”.
“Le giustificazioni addotte dal pakistano Mohammed Abdullah Sahamar di anni 38 agli inquirenti e autorità giudiziarie, al momento sono sembrate veritiere, ciò non toglie che in futuro non possano emergere ulteriori elementi di interesse concernenti l’intera vicenda”. Questa la dichiarazione rilasciata dal Maggiore Antonio Ciervo della Compagnia Carabinieri di Sessa Aurunca che all’alba di oggi ha operato nell’ambito dell’indagine relativa a scongiurare eventuali alleanze di stranieri con miliziani dell’Isis, unitamente ai reparti speciali del Ros di Napoli e Salerno. I presunti sospettati che, sono stati rilasciati solo a termine degli interrogatori conclusisi a Napoli, risiedevano in un appartamento di proprietà di una pregiudicata di anni 73, sito in via Monte Ofelio del Comune di Sessa Aurunca. I quindici Carabinieri facenti parte dei reparti speciali e della Compagnia di Sessa Aurunca guidata dal Maggiore Ciervo, dopo il blitz nell’abitazione dove avevano trovato rifugio i cittadini, pakistani, afgani e iracheni, portato a termine brillantemente, hanno dato il via agli interrogatori per la verifica della loro posizione. Dopo il trasferimento a Napoli negli uffici del Ros dei sospettati, i militari hanno constatato che solo la posizione di Mohammed era quella che aveva fatto scattare l’intera operazione che, contestualmente vengono messe in atto in tutta Italia per destabilizzare il cammino dell’isis. L’azione dei reparti speciali, partita per il sospetto d’essersi imbattuti in una «cellula» di jihadisti, ha scongiurato il pericolo in quanto i sette cittadini di nazionalità pakistana, irachena ed afghana, sono risultati estranei a collegamenti con coloro che stanno facendo stragi di innocenti. Nello spiegare l’intero accaduto che aveva fatto sorgere nei Carabinieri il dubbio di avere a che fare con eventuali terroristi, Mohammed ha riferito che mentre era intento ad inviare un sms alla sua fidanzata, il suo messaggio recante la frase incontriamoci a Ciampino è stata tradotta male dal sistema informatico di google dal norvegese in italiano che ha scritto “colpiamo Ciampino”. La comunicazione via sms, intercettata ha poi fatto scattare l’intera operazione in quanto il messaggio è finito su cellulare di un uomo. La frase è stata tradotta male dal traduttore di Google dal norvegese in italiano (doveva essere «incontriamoci a Ciampino») in quanto il cittadino pakistano protagonista della vicenda aveva vissuto per quattro anni nel Paese scandinavo ed aveva lasciato sul proprio telefonino quel traduttore. Il sospettato ai militari del Ros e della locale compagnia guidata dal Maggiore Ciervo Antonio Ciervo, nonché alle autorità giudiziarie ha spiegato in un italiano molto imperfetto che non conosceva il destinatario cui aveva inviato per sbaglio l’sms; che in effetti voleva comunicare con una ragazza che corteggiava da tempo, con cui avrebbe voluto incontrarsi all’aeroporto capitolino di Ciampino. Alla domanda fattagli dagli inquirenti, sul perché avesse usato il verbo colpire, il presunto sospettato ha risposto di aver vissuto quattro anni in Norvegia e per tradurre in italiano usava un programma norvegese. Voleva scrivere incontrare e il sistema ha tradotto colpire. Dopo una giornata di accertamenti, i sette sono stati riportati a Sessa Aurunca, in quanto tutti in regola con la normativa che gli permette di vivere in Italia.
Si ringrazia Caiazzorinasce.net .