“Salome” di Richard Strauss: Un atteso ritorno dopo undici anni

Dal 20 al 29 marzo 2025, il Teatro San Carlo di Napoli accoglie il ritorno di Salome di Richard Strauss, un capolavoro assente dal palcoscenico partenopeo da ben undici anni. L’opera, basata sul libretto di Hedwig Lachmann tratto dal dramma di Oscar Wilde, è uno dei titoli più controversi e affascinanti della storia della lirica.

Un allestimento di grande prestigio per “Salome”

L’allestimento porta la firma del regista Manfred Schweigkofler, mentre la direzione musicale è affidata a Dan Ettinger, alla guida dell’Orchestra del Teatro di San Carlo. Le scene, riprese da Nicola Rubertelli, saranno accompagnate dai nuovi costumi di Daniela Ciancio. Il disegno luci è curato da Claudio Schmid, mentre la coreografia è firmata da Valentina Versino.

Un cast d’eccezione

Il cast vocale è di altissimo livello: Ricarda Merbeth sarà la protagonista nel ruolo di Salome. Charles Workman debutterà nei panni di Herodes, mentre Brian Mulligan interpreterà Jochanaan e Lioba Braun sarà Herodias. A completare il cast, John Findon nel ruolo di Narraboth e Štepánka Pucálková nei panni del paggio di Herodias. Sul palco anche Gregory Bonfatti, Kristofer Lundin, Sun Tianxuefei, Dan Karlström e Stanislav Vorobyov nei ruoli dei cinque giudei. Liam James Karai e Žilvinas Miškinis interpreteranno i due nazareni, mentre Alessandro Abis e Artur Janda vestiranno i panni dei soldati.

“Salome”: Uno spettacolo sempre attuale

Il regista Manfred Schweigkofler sottolinea come Salome sia un’opera di straordinaria attualità. “Nel 1905 fu uno scandalo assoluto, e lo è ancora oggi”, afferma. La sua messa in scena esplora il potere, il desiderio e la trasgressione in un’ambientazione contemporanea, dove l’opulenza e la corruzione si intrecciano in un dramma carico di tensione e ambiguità.

Innovazione e sostenibilità nei costumi

Un elemento di grande novità per questa produzione è l’introduzione dello ScobySkin, un materiale bio-fabbricato innovativo, che verrà utilizzato per realizzare alcuni accessori e costumi di scena. Questo materiale è frutto di una collaborazione tra il Teatro di San Carlo e il laboratorio congiunto della Knowledge for Business e della TecUp di Napoli.

ScobySkin è una nanocellulosa prodotta attraverso un processo di fermentazione batterica, utilizzando scarti dell’industria alimentare. Il risultato è un biofilm ecologico e altamente versatile, adatto non solo al teatro, ma anche ai settori della moda, del design e persino della cosmetica e del biomedicale.

Un brevetto italiano per il futuro dei biomateriali

Questo innovativo materiale è il frutto di cinque anni di ricerca portati avanti da un laboratorio nato dalla collaborazione tra Knowledge for Business, TecUp e Medaarch. Il progetto ha ricevuto il supporto del Ministero del Made in Italy e della Regione Campania, ottenendo un brevetto internazionale.

Marco Abbro, inventore e coordinatore del laboratorio, racconta: “Abbiamo iniziato immaginando di far ‘lavorare’ la biologia per creare nuovi materiali. Oggi, il nostro piccolo prototipo è diventato un processo industriale, con applicazioni che vanno dallo spettacolo fino allo spazio.”

Con questa produzione, il Teatro di San Carlo non solo celebra il ritorno di Salome, ma si conferma un’eccellenza nell’innovazione e nella sostenibilità nel mondo dell’opera.