Comunicato stampa del movimento Speranza per Caserta

Continua a perdere pezzi il comitato scientifico della fondazione “Casa Fratelli Tutti”. Le dimissioni dell’ex assessora all’urbanistica Stefania Caiazzo, che seguono quelle di Maria Carmela Caiola, Pio Forlani e Gianfranco Tozza imporrebbero una profonda riflessione sulle modalità con cui la Fondazione, e quindi la Diocesi casertana e l’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero, stanno conducendo l’iter che, nella speranza di tutti i cittadini casertani, dovrebbe portare finalmente il Macrico ad essere il nostro Central Park.
“Va riconosciuto alla Fondazione – commenta Francesco Apperti, coordinatore di Speranza per Casertaqualche passo in avanti quanto meno sul fronte del dibattito pubblico, con incontri che si stanno tenendo con cadenza almeno quindicinale. Ma questo non basta, se poi si continuano a tenere ai margini delle decisioni che contano i membri del comitato scientifico, come hanno lamentato, senza mezzi termini, i tanti professionisti che si sono dimessi”. Motivi di dissenso analoghi a quelli espressi dalle associazioni, messe per due volte “alla porta” in occasione di riunioni, tenutesi a Napoli, preordinate all’attivazione dell’Accordo di Programma ed alla successiva Conferenza dei Servizi. “Hanno spiegato dalla Regione – commenta Patrizia Santonastaso, del coordinamento di SpCche si trattava di incontri esclusivamente tecnici; ma vista la delicatezza del tema, sul quale a Caserta si aspetta una svolta da oltre vent’anni, cosa costava ammettere le associazioni cittadine, anche solo come uditori? O anche, la stessa Fondazione che era presente agli incontri con i suoi rappresentanti istituzionali, non avrebbe potuto invitare anche membri del suo stesso Comitato Scientifico?”.
Questa vicenda si innesta in quella più generale della pianificazione, o per meglio dire della mancanza di pianificazione urbanistica della città, argomento su cui è imperniata la lettera di dimissioni di Stefania Caiazzo. Soltanto poche settimane fa, l’assessore comunale all’urbanistica, Massimiliano Rendina, annunciava un’accelerazione dei lavori, per arrivare all’adozione del nuovo PUC entro il prossimo giugno. “Ma cosa ci sarà scritto in questo piano – si chiede Apperti -, dal momento che la fase di partecipazione pubblica si è svolta ormai dieci anni fa, il preliminare è approvato dal 2017 e nel frattempo la città ha subito profonde trasformazioni, nuovi insediamenti abitativi e commerciali, nuove infrastrutture, e tanti progetti sono ancora in itinere, ultimo fra tutti quello approvato ieri in Consiglio Comunale, la presunta edilizia sociale in via De Falco? E soprattutto, cosa si dirà sul Macrico, visto che il preliminare contiene soltanto indicazioni di carattere generale? Ci sarà la classificazione urbanistica F2 – verde pubblico inedificabile, così come richiesto da Speranza per Caserta, dalle associazioni, dal vescovo Nogaro, dal vescovo Lagnese, da don Antonello Giannotti e da migliaia di cittadini nella ennesima petizione inoltrata al Comune di Caserta?”