
“Aumento dei ruoli? I debiti si devono pagare e questi si devono spalmare sui consorziati”
“Abbiamo dovuto attraversata un’annata agricola tremenda ma nonostante ciò i nostri operai hanno gestito in maniera impeccabile l’irrigazione in una estate definita la più calda degli ultimi 100 anni”.

Partecipata riunione organizzata dal Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano nell’Auditorium comunale di Amorosi che ha visto i vertici dell’Ente incontrare agricoltori ed istituzioni per fare chiarezza sui ruoli irrigui e di bonifica che stanno per essere notificati agli utenti per l’annata agraria che sta per iniziare.
E’ stato, in particolare, il Presidente del sodalizio con sede in Piedimonte Matese, Franco Della Rocca, a sgomberare il campo da facili equivoci e parlare con chiarezza ai numerosissimi intervenuti sul perché di un ritocco al rialzo dei contributi richiesti all’utenza.
Presenti, tra gli altri, il Direttore Generale facente funzioni ing. Giuseppe Cefarelli, l’on. Francesco Rubano, anche sindaco di Puglianello, come il collega Cacchillo di Amorosi, quindi il primo cittadino di San Salvatore Telesino, Romano, Foschini, vice sindaco di Telese Telese.
“Abbiamo dovuto attraversare un’annata agricola tremenda – ha ricordato lo stesso presidente Della Rocca – ma nonostante ciò i nostri operai hanno gestito in maniera impeccabile l’irrigazione in una estate definita la più calda degli ultimi 100 anni”. Per la bonifica, “stiamo pulendo i fossi tutti gli anni, interveniamo subito quando si necessita, i nostri mezzi sono sempre tutti impegnati e gli operai sono sempre a disposizione”.
“Purtroppo però, abbiamo dovuto subire anche noi come Ente un aumento generalizzato delle materie prime, aumenti anche a 2 cifre. E noi siamo un Ente che non fa utile, non può puntare al guadagno. Pertanto, una volta fatte le previsioni di spesa queste si dividono: quello che costa è quello i cittadini/utenti devono pagare”.
“Perché allora registriamo un aumento delle previsioni del 7%? Intanto siamo obbligati ad applicare i previsti aumenti Istat; e poi si devono pagare i debiti e questi si devono spalmare sui consorziati (elencati diversi contenziosi di cui il Consorzio è stato, purtroppo, soccombente in giudizio, uno in particolare dell’importo pari a 360mila euro) – giustifica il Presidente della Deputazione Amministrativa. “Dobbiamo insomma pagare quello che si è generato nel passato. Noi non dobbiamo creare difficoltà alla gestione perché se si creano difficoltà l’Ente non va avanti. Stiamo cercando, per questo, di fare una amministrazione oculata – aggiunge lo stesso Della Rocca, ricordando alla platea i “100mila euro l’anno di risparmio per il Consorzio” derivanti da sue rinunce, aggiungendo inoltre che “nessun centesimo è stato prelevato dall’economato per spostamenti necessarie per gli impegni del Consorzio stesso”.
“La mia disponibilità è totale, la mia presenza è costante. Per la nuova campagna irrigua i primi operai stanno già lavorando – aggiunge Della Rocca, facendo anche delle anticipazioni: “Se la cosa resta così i ruoli per i prossimi 2 anni non aumenteranno”.
Ricorda, ancora, i progetti degli impianti fotovoltaici, come per la centralina del Grassano che “produrrà energia elettrica: andiamo, insomma verso l’indipendenza energetica.
E’ vero che oggi abbiamo un contributo della Regione per l’energia elettrica, ma noi dobbiamo puntare alla indipendenza energetica per garantire, in futuro, un servizio costante e sicuro”. Quindi un accenno alla nuova legge regionale, “grazie alla quale noi avremo un margine economico. Tra effetti del mega progetto della diga di Campolattaro e gli effetti della nuova legge regionale, insomma, possiamo in futuro diminuire i ruoli – l’auspicio dei vertici del Consorzio.
Ma nonostante la chiarezza di esposizione di Della Rocca, non sono mancate in aula pretestuose polemiche aizzate, in particolare, da referenti della Coldiretti, i dirigenti Miselli e Loffreda, le cui lamentele sono state, però, prontamente smentite dallo stesso Della Rocca.
A corroborare le giustificazioni del Presidente è intervenuto anche l’on. Rubano, che ha fin da subito ha voluto “prendere le distanze dalle polemiche: i nostri agricoltori hanno tutti gli stessi nostri obiettivi”.
“Leggendo il prospetto che mette in relazione le spese e le entrate, si legge che solo nella Valle Telesina si registrano 1.927.000 euro di spese a fronte di sole 1.750.000 euro di entrate per l’anno 2024. Dunque, sono state le sentenze e, dunque, le spese ereditate che hanno determinato quel 7 % di aumento nei ruoli. Ma nonostante ciò – aggiunge Rubano – dobbiamo auspicare che l’amministrazione del Consorzio operi correttamente per programmare una fase virtuosa diversa, sperando che con questi sacrifici vi sia un futuro diverso. Auspichiamo anche che questi incontri ci siano più spesso. Non abbiamo altre alternative – ne è convinto l’onorevole forzista – condannando di fatto “le polemiche fatte per aizzare la folla, perchè se fossero stati capaci avremmo avuto altre percentuali. Gli agricoltori mostrano il sacrificio rispetto ai sindacalisti” (chiaro il riferimento ai referenti della Coldiretti presenti in sala).
