
Occorre un nonno nato in Italia
ROMA. Il Consiglio dei ministri ha approvato la riforma della cittadinanza italiana, limitando il diritto denominato ius sanguinis (“diritto di sangue”). Una legge del 1992, fino a oggi non sovrascritta, consentiva a cittadini di altri Stati discendenti da italiani emigrati di ottenere la cittadinanza italiana anche con “avi” remoti come trisnonni o quadrisavoli (eclatante il caso del calciatore Lionel Messi, che oggi non sarebbe più italiano). In questo modo poteva ambire al passaporto nostrano anche oriundi di quarta o quinta generazione che non parlano neanche una parola di italiano. La nuova normativa prevede che gli italo-discendenti nati all’estero saranno automaticamente cittadini solo per le ultime due generazioni: soltanto chi ha almeno un genitore o un nonno nato in Italia sarà cittadino italiano dalla nascita.

