
I carabinieri di Agropoli hanno ritrovato resti in un giardino di un’abitazione di Capaccio reperti archeologici del 480 a.C.
Denunciati due cognati di Battipaglia
Capaccio. I Carabinieri di Agropoli hanno ritrovato in una casa vacanze di Capaccio Paestum dei reperti archeologici risalenti al 480 a.C.

A finire nei guai, due cognati di Battipaglia proprietari di questa casa vacanze alle spalle dei Templi.
In seguito all’accaduto, è scattata una denuncia penale per detenzione illecita di reperti archeologici.
Il capitano Fabiola Garello, al comando dei carabinieri della Compagnia di Agropoli, ha immediatamente allertato la Sovrintendenza per i beni archeologici e culturali e una prima identificazione è stata eseguita da archeologi del Parco Archeologico di Paestum e Velia.
Secondo le prime informazioni, si tratta di due capitelli in stile dorico con tracce di intonaco, quattro frammenti di colonna liscia, quattordici frammenti lapidei di medie e grandi dimensioni risalenti,come già accennato, al 480 a.C.

Ancora un velo di mistero sulla modalità di acquisizione o ritrovamento di questi beni. Stando alle dichiarazioni delle forze dell’ordine, non è inusuale ritrovare reperti al di fuori dei Templi e dell’area archeologica a noi pervenuta, ma fatto sta, che in seguito a lavori in proprietà private non è difficile poter rinvenire Reperti storici.
Forse la poca conoscenza porta a non capire dall’inizio il valore del bene ritrovato ma chi presenzia ai lavori e quindi si ritrova davanti alla scoperta archeologica ha il dovere indiscusso di avvertire le forze dell’ordine o la Sovrintendenza che interverrà per poter fare una perizia e ritenere necessario bloccare i lavori.
In questo caso, i due cognati coinvolti nella vicenda dovranno rispondere dell’accusa di possedimento di beni archeologici in modo illecito ed ai sensi dell’art. 176 c. 1 del D.Lgs. 42/2004 (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio),è prevista la reclusione fino a tre anni e una multa fino a € 516,50.
