Allarme terrorismo: Cinque giovani jihadisti radicali fermati in Italia

Ancora terrorismo: Un ragazzo marocchino si è già unito alle forze jihadiste in Africa

Bologna. Sono giovani under 30 quelli arrestati dai Ros proprio la Vigilia di Natale. L’accusa è quella di terrorismo, membri attivi di un gruppo a favore di ‘Al Qaeda’. Il fenomeno della radicalizzazione è emerso durante la pandemia. Cinque giovani, di cui uno minorenne, si sono radicalizzati sostenendo la Jihad islamica senza frequentare moschee o luoghi di culto, ma grazie alla propaganda online. Questa associazione terroristica, chiamata “Da’Wa Italia”, il cui significato è ‘Chiamata alle armi Italia’, è guidata da una ventenne di origine pakistana residente a Bologna. Gli altri membri provengono da Spoleto, Monfalcone e Milano.

I Carabinieri del ROS (Raggruppamento Operativo Speciale) hanno proceduto all’arrestare gli esponenti su provvedimento del giudice del Tribunale di Bologna e su richiesta della Procura della Repubblica, precisamente del Dipartimento antiterrorismo, le cui indagini sono iniziate nel 2023.

Questi giovani proseliti sono seguaci di organizzazioni come ‘Al Qaeda’ ed ad incastrare i futuri terroristi sarebbero state le informazioni scambiate attraverso canali non protetti, tali da mettere in contatto uno di loro, il giovane 30 enne di Milano, con le milizie jihadiste presenti nel Corno d’Africa, a cui si sarebbe aggiunto poco prima degli arresti;

Nel gruppo è presente anche una ragazza di Spoleto, di origini algerine, insieme a suo fratello minore, e un giovane turco residente a Monfalcone.

Il 27 dicembre a Bologna si svolgeranno i primi interrogatori per due dei quattro arrestati, tra cui la leader dell’associazione, assistita dall’avvocato Simone Romano. Sono stati sequestrati dispositivi elettronici e computer dei giovani per consentire ulteriori indagini da parte degli investigatori.

I giovani rischiano dai 5 ai 15 anni di reclusione proprio perché il Codice Penale italiano prevede specifiche fattispecie di reato legate al terrorismo. L’articolo 270-bis, ad esempio, punisce la costituzione e la partecipazione a un’associazione con scopo di terrorismo, sia nazionale che internazionale.