SPARANISE. Grande è stata la partecipazione al presidio popolare tenutosi ieri pomeriggio nell’area ex-Pozzi. Il sopralluogo popolare, organizzato dal Comitato per l’Agro Caleno, No Centrale a Biomasse, ha riunito uomini, donne, giovani e meno giovani, con l’obbiettivo di portare avanti la battaglia contro la costruzione della centrale a biomasse voluta dalla famiglia Iavazzi. Nemmeno i cancelli chiusi hanno intimorito le comunità scese in strada, che non hanno dovuto pensare più di una volta per oltrepassare le barriere pur di apporre il sigillo popolare che contraddistingue la lotta delle comunità contro chi vorrebbe installare una centrale a nemmeno pochi passi dalla centrale Turbogas. “L’area della ex-Pozzi è un disastro totale, da decenni, e mentre dall’alto mandano i controlli sui terreni, sempre dall’alto stanziano 17 milioni di euro per la costruzione di una centrale a biomasse proprio in quel sito. E’ chiaro che di questi soldi neanche un euro faremo passare nelle mani di Iavazzi o di chiunque altro voglia giocare a scacchi con la salute delle nostre comunità”; nel comunicato stampa diramato dagli attivisti del Comitato per l’Agro Caleno, la durezza delle parole lascia intendere che la lotta all’ecomostro è ancora tutta da combattere. “Ora e per sempre resistenza”, recita una scritta nel sigillo apposto nell’area ex-Pozzi dalle comunità che sposano la causa, e che il prossimo 25 ottobre promettono di tornare in strada per difendere e tutelare la salute e la dignità delle comunità.