L’Amministrazione Comunale di Pietramelara chiarisce la situazione dei lavori di via Cinquevie
PIETRAMELARA. Sui lavori di realizzazione del collettore fognario della zona est di Pietramelara, l’Amministrazione Comunale fornisce qualche chiarimento ai cittadini che hanno lamentato dei disagi.
“Stiamo discutendo di un progetto prima approvato e successivamente bloccato in un periodo antecedente all’insediamento dell’attuale maggioranza. Il finanziamento dell’opera venne revocato a seguito dello scioglimento della società ARCADIS (società regionale che gestiva tali interventi) dato il rilevamento di alcune carenze amministrative tra le quali la mancanza dello “studio archeologico” sul sito di intervento: una relazione archeologica che occorreva produrre preventivamente, come la legge richiede per accertare l’eventuale presenza di testimonianze storiche da salvaguardare.
Abbiamo tuttavia ritenuto utile ai cittadini recuperare il progetto ed il relativo finanziamento, anche quando “Arcadis” è stata definitivamente soppressa dalla Regione, considerando valida la scelta fatta dalla precedente amministrazione di offrire ai cittadini della zona est un servizio importante che avrebbe salvaguardato anche la qualità dell’ambiente. A testimonianza di quanto affermato abbiamo ritenuto giusto ed opportuno ampliare il vecchio progetto per servire altre strade che in precedenza non erano state considerate e pertanto non inserite.
Non è stato facile colmare le pregresse carenze progettuali ed a tal fine sono state adottate importanti procedure straordinarie di sanatoria. Questo ha comportato dei ritardi che, in relazione alla consistenza delle problematiche da risolvere, possiamo considerare anche molto contenuti: basti considerare che su tutta la linea dell’impianto fognario la Soprintendenza ha preteso tassativamente l’esecuzione di 6 scavi enormi, della dimensione 6 metri per 6 (con profondità anche di 10 metri). Sono state poi eseguite lunghe indagini sul materiale estratto che ha reso necessario lasciare gli scavi aperti fino alla elaborazione dei risultati finali.
Successivamente abbiamo dovuto attendere il tempo necessario per la “fase di assestamento” del terreno rimosso, un processo lento, che richiede continuamente l’aggiunta di altro materiale di riempimento, ed è tanto più lungo quanto più grandi e profondi sono i saggi di scavo eseguiti. A tutto ciò si aggiunga che la stagione trascorsa è stata caratterizzata da piogge intense e continue che hanno inciso negativamente sui tempi di intervento.
Finalmente oggi possiamo affermare con certezza di essere arrivati all’ultima fase di realizzazione dei lavori: meteo permettendo daremo corso alla fresatura e all’asfalto delle strade nei prossimi giorni.
Sempre riguardo questo cantiere qualcuno ha segnalato che in prossimità della rotonda Pastanelle/Murro vi sono dei tombini, recanti la scritta “ermetico”, da cui uscirebbe, secondo chi ha fatto questa segnalazione, addirittura liquame che poi finirebbe nell’adiacente rivolo Murro. Data la rilevanza e la gravità della contestazione vale la pena precisare che il tombino di che trattasi non è altro che il tappo di copertura della camera di alloggio dei motori di sollevamento i quali non sono stati ancora installati (si tratta di pompe meccaniche che vengono posizionate nel momento che immediatamente precede la messa in funzione del collettore). Dunque, dopo il montaggio delle macchine il chiusino “a tenuta” sarà effettivamente chiuso ermeticamente per proteggere dall’acqua l’impianto meccanico. Naturalmente nel frattempo la camera sottostante (che si precisa non riceve i reflui fognari) riempendosi di acqua piovana, specie in occasione delle abbondanti piogge, la lascia defluire da quell’unica apertura, ma si tratta di acqua piovana”.