Per l’appuntamento settimanale alla rubrica Una di meno, voglio parlare oggi della tragica storia della giovane Fortuna.
Perchè anche attraverso la stampa il suo ricordo può ancora essere vivo e deve gridare giustizia.
Fortuna è stata assassinata dal marito il 7 Marzo del 2019, il giorno prima della Festa della donna. Il marito della donna di soli 35 anni, l’ha assassinata massacrandola di botte a Mianella, in periferia di Napoli. Fortuna ha lasciato per sempre i tre figli nella casa dove a toglierle la vita è stato proprio l’uomo che amava e di cui si fidava.
Voglio parlare di lei oggi, in occasione del suo anniversario di morte che cadrà tra qualche giorno perchè per Fortuna il dramma non finisce soltanto con la sua ingiusta morte. Il dramma continua nel momento in cui nei giorni scorsi, il suo assassino Vincenzo Lopresto, dopo soli due anni di carcere, viene posto agli arresti domiciliari perchè ritenuto dal giudice “non socialmente pericoloso”. Decisione che ha giustamente scatenato l’ira della famiglia di Fortuna che chiede giustizia per la donna. L’uomo era stato condannato a dieci anni di reclusione con rito abbreviato. Ma con gli sconti di pena previsti dal rito abbreviato si trova ad oggi già fuori dal carcere. Proprio in base a questa assurda decisione, nei giorni scorsi sono scese in piazza donne rappresentanti dell’Associazione no profit “Le Forti Guerriere“, associazione nata dopo la morte di Fortuna, da alcune donne del quartiere dove risiedeva la donna. Le rappresentanti dell’Associazione hanno esposto lo striscione davanti al Tribunale di Napoli per chiedere che giustizia sia fatta per Fortuna e per opporsi a questa scarcerazione anticipata. La Procura comunque sta preparando il ricorso al riesame affinchè giustizia sia fatta per questa giovane donna a cui è stata spezzata la vita. La protesta delle donne del Rione Sanità è un grido di giustizia per l’atroce ingiustizia inflitta alla povera Fortuna, assasinata con delle stampelle ortopediche da colui che era il marito ma che si è trasformato in un crudele carnefice. Una battaglia che queste donne combattono per Fortuna e per tutte le donne vittime di violenza.
Per Fortuna e per tutte le donne che hanno perso la vita per mano di un mostro che fingeva di amarle, va fatta giustizia. Va gridata giustizia, perchè una donna non può morire due volte anche dopo essere stata brutalmente assassinata. Un uomo che uccide una donna non può essere considerato non pericoloso, perchè è pericoloso, è un brutale assassino. Il problema dei femminicidi in Italia è gravato dall’incertezza e dalla brevità della pena che molto spesso e in molti casi portano l’assassino a scontare pochi anni e a trovarsi nuovamente in libertà. Quello che chiediamo da donne, da giornaliste, da mogli, da mamme, è che per tutte le donne ci sia giustizia e che vengano inflitte condanne esemplari per riuscire quanto più possibile a scongiurare il dilagarsi di questo fenomeno macabro e senza fine, che continua ad uccidere donne e a non dare neppure un’adeguata pena per il crimine commesso su di loro. Anche se nessuno la riporterà al mondo, Fortuna merita almeno che il suo assassino sconti una pena adeguata in carcere.
Se hai voglia di raccontare la storia che hai vissuto, se vuoi un parere o un primo supporto, contatta le giornaliste della Redazione di V-News.it : Annamena Mastroianni, Valentina Pinelli, Demelza Marotta , scrivendo a:
#INgiustiziaperFortuna#giustiziaperfortuna
#avantitutta#fortiguerriere#giustiziaperfortunabellisario#giustizia#legge#rionesanità#donne#forza#panchina#scarparossa#noviolence#noallaviolenza#noallaviolenzasulledonne#panchinarossa#rosso#ribellatevi#denunciate#noicisiamo#nonmollate